MECCANICA QUANTISTICA

Capitolo V°

La Meccanica Quantistica

Generalmente con meccanica quantistica viene implicitamente intesa la sua più nota ed usata interpretazione che va sotto il nome di “interpretazione di Copenaghen”.

L’apparato assiomatico-formale riproduce in maniera precisa praticamente la totalità dei risultati sperimentali ad oggi disponibili. Comunque alcune perplessità, in particolare il “collasso della funzione d’onda” ed una diffusa non significatività, da un punto di vista fisico classico, di alcune procedure formali ed enti matematici usati, sono tra le genesi di un nutrito numero di “teorie alternative”. Sono degne di nota solo quelle che possono riprodurre teoricamente tutti i dati sperimentali della teoria più affermata. In alcuni di questi casi l’apparato formale risulta equivalente o comunque sovrapponibile alla teoria più affermata, tanto che si parla più di “interpretazioni” di uno stesso o equipollente apparato formale che di teorie diverse, anche se comunemente si usa spesso il termine di “teorie”.

Una teoria che ben si adatta a quanto esposto nei capitoli precedenti è quella che si deve a De-Broglie e Bohm. L’implementazione di alcuni risultati salienti ed una discussione di alcuni dati sperimentali specifici si esprime in una estensione di tale teoria, che si propone come una modalità deterministica, ma non locale, di descrivere il mondo quantistico.

§ Paragrafo V.1 – IL METODO CONCETTUALE

§ Paragrafo V.2 – LE MECCANICHE QUANTISTICHE

§ Paragrafo V.3 – UNA TEORIA NON LOCALE

§ Paragrafo V.5 – CENNI DI UNA DINAMICA BOHOMIANA

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